Cos’è la “Sindrome da spogliatoio”?
La “Sindrome da spogliatoio” o dismorfofobia peniena è la convinzione (spesso immotivata) di avere un pene troppo piccolo, troppo grande, troppo curvo oppure con anomalie legate al glande o al prepuzio.
Quando diventa un vero e proprio problema?
Si parla di dismorfofobia peniena quando l’ansia e le preoccupazioni per la forma e/o le dimensioni del pene divengono fonte di sofferenza e possono presentarsi in modo persistente o ricorrente anche per parecchie ore al giorno.
Tali preoccupazioni possono inoltre diventare “invalidanti”, limitando in modo significativo le attività della persona. Per paura, ansia e vergogna, infatti, si evitano le situazioni in cui ci si deve mostrare svestiti (spogliatoi, saune, e perfino rapporti sessuali).
Cosa si può fare?
Una volta accertato che la convinzione di avere un “pene deforme” non ha un effettivo riscontro andrologico, ovvero che non ci sono reali problemi di dimensioni, il trattamento d’elezione è quello psicosessuologico.
Il problema, infatti, non è la lunghezza, larghezza o curvatura del pene, ma il modo in cui la persona lo vive. Il punto è “vedo il mio pene piccolo/ricurvo/… e mi sento inadeguato” non “il mio pene è piccolo/ricurvo… e sono inadeguato”.
L’intervento psicosessuologico ha quindi l’obiettivo di aiutare la persona a ridimensionare il vissuto catastrofico, e di lavorare su sicurezza e autostima. In sostanza l’obiettivo è imparare ad accettare ed amare il proprio pene.